I PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) sono specialità legate alla cultura gastronomica locale, realizzate con tecniche consolidate da almeno 25 anni. Riconosciuti dalla Regione e comunicati al Ministero, sono tutelati come patrimonio della tradizione, ma non hanno denominazione d’origine.
Il fagiolo borlotto nano di Sorano è una cultivar ad accrescimento determinato, non ha bisogno di sostegni. Il seme è reniforme, di colore bianco con screziature rosse. Si produce da aprile a giugno.
Dopo la preparazione del terreno e la concimazione di fondo, il seme viene messo a dimora a file in aprile. È una cultivar piuttosto esigente, richiede buona irrigazione e concimazione, terreni freschi e ben drenati. La raccolta, manuale, avviene a luglio.
La tipicità e qualità del fagiolo borlotto di Sorano sono date dalla particolarità della cultivar e dall’influenza dell’ambiente in cui viene coltivata. Si produce dal XVI secolo; si impiega per fare minestre e minestroni, come contorno, da solo o con salsiccia e cotiche. Spesso si accompagna con il vino rosso Morellino. Molti raccontano che questo fagiolo, per quantità e per l'ottimo sapore, era elemento dominante nella dieta di una volta degli abitanti di Sorano e Pitigliano.
Le piante intere venivano tagliate insieme ai frutti ormai secchi, raccogliendole a mucchi sopra dei grandi teli dove avveniva la battitura cosi da separare le bucce dei baccelli e le altre piante che potevano essere state raccolte. Per la battitura veniva usato un bastone particolare chiamato il "Correggiato" o "Correato", mentre per setacciare i fagioli veniva utilizzato il "Corvello" o "Crivello".
Il fagiolo borlotto nano di Sorano è una antica varietà alla cui coltivazione si dedicano ormai solo pochi appassionati che ne custodiscono gelosamente il seme. Essendo una produzione per lo più hobbistica, destinata all’autoconsumo, non è possibile stimarne il quantitativo prodotto.
Comune di Sorano, provincia di Grosseto.
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