I PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) sono specialità legate alla cultura gastronomica locale, realizzate con tecniche consolidate da almeno 25 anni. Riconosciuti dalla Regione e comunicati al Ministero, sono tutelati come patrimonio della tradizione, ma non hanno denominazione d’origine.
Il panficato è una pagnotta dolce, di colore bruno, fatta con fichi secchi neri o neruccioli e le noci dell’Isola del Giglio. È abbastanza morbido, le pezzature sono di 400 grammi. Si produce da Natale a Pasqua.
I fichi vengono bagnati con il vino in cui vengono lasciati per un giorno intero; quando sono impregnati e morbidi, vengono sminuzzati ed impastati con le mandorle, uva secca, pezzetti di mele cotte o di altri frutti a seconda della stagione, scaglie di cioccolato ed anche del miele. Dall'impasto vengono preparate delle pagnotte che vengono cotte in forno. Per la preparazione occorrono due giorni.
Il panficato nasce a Giglio Castello, il borgo fortificato dell'isola, utilizzando i frutti più comuni dell'isola come i fichi, scuri e piccoli, le mandorle e l'uva dolce seccata al sole. Nel 1544 il pirata Cair Heddin, detto il Barbarossa, saccheggiò il Giglio, uccise chi gli si opponeva e deportò come schiavi ben 700 gigliesi. In seguito a questa sanguinosa incursione, la famiglia dei Medici decise di ripopolare il Giglio con gente proveniente anche dalle terre di Siena; ed è forse dovuta a qu...
- Locale di lavorazione - Utensili da cucina - Forno
Il panficato viene prodotto in ambito familiare, destinato quindi all’autoconsumo, da Natale a Pasqua, e presso il bar - pasticceria dell'isola. Da non confondere con il pandolce, che si fa tutto l’anno, un po’ in tutta la Toscana, usando altre varietà di fichi. Si consuma accompagnato con Passito del Giglio o Ansonica.
Isola del Giglio, provincia di Grosseto.
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