L’olio di olivastra scarlinese ha colore verde-giallo e aroma fruttato molto intenso.
I PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) sono specialità legate alla cultura gastronomica locale, realizzate con tecniche consolidate da almeno 25 anni. Riconosciuti dalla Regione e comunicati al Ministero, sono tutelati come patrimonio della tradizione, ma non hanno denominazione d’origine.
La coltivazione dell’olivastra scarlinese segue metodi tradizionali sia per quanto riguarda le lavorazioni del terreno che per la difesa fitosanitaria. La raccolta è manuale. L’olio si produce da ottobre a dicembre, con rese generalmente modeste per un basso rapporto polpa/nocciolo dell’oliva.
L’olio di olivastra scarlinese deve la sua tradizionalità alla tipicità della cultivar, che esprime al meglio le sue potenzialità produttive (da un punto di vista qualitativo) nella zona del grossetano. Non ha una resa in olio molto elevata, ma è di qualità eccellente.
Attualmente vengono coltivate solo un centinaio di piante di olivastra scarlinese. Per questo spesso le olivastre finiscono nella massa indistinta delle olive raccolte; sono solo pochi coloro che le destinano alla produzione dell’olio monovarietale. Il problema più grosso che questa varietà presenta è la dimensione delle drupe, le quali richiedono, per la raccolta, una quantità di tempo e di manodopera tale da ridurre il profitto di questa coltura.
Provincia di Grosseto.
Distretto biologico di Montecucco
Distretto Biologico della Maremma Toscana
Bio-distretto Colline della Pia
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